TECNOLOGIA &BUSINESS

 
 
 

Spazio 24 - notizie e immagini dal cosmo

 
HOME DEL DOSSIER

Video e fotografie

Esplorazione spaziale

Cronache dallo spazio

Shuttle

Terra e cielo

Corpi celesti

Marte

Peony, una nuova star dell'universo

di Gigi Donelli

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
18 luglio 2008
Gigante azzurra nella nebulosa di Peony

Così luminosa, così difficile da vedere. Paradossi della luce e delle distanze, anche quando l'oggetto dell'osservazione è un gigante azzurro grande quasi 200 volte il nostro Sole. A scoprire questa nuova stella e le sue caratteristiche da primato sono stati gli astronomi tedeschi dell'Università di Potsdam che hanno in uso il telescopio a infrarossi della Nasa "Spitzel". L'ente spaziale americano ha poi confermato la scoperta, spiegando che pur trattandosi di una stella milioni di volte più splendente del sole è invisibile a occhio nudo. Il telescopio americano ha esplorato la zona centrale della nostra galassia – la Via Lattea – inquadrando il secondo corpo celeste più splendente mai osservato. La luminosissima stella appena scoperta, che è stata battezzata dagli astronomi ''Peony Nebula Star'', risplende - come precisa la stessa Nasa - 3,2 milioni di volte più del nostro Sole e si trova a 26 mila anni luce di distanza dalla Terra, in una zona celeste vicina al centro della Via Lattea.

Una nebbia interstellare
Per quanto la sua luminosità sia ora accerta e la sua distanza non sia tale da renderla invisibile, la nuova vice-campionessa di luminosità della galassia risulta quasi del tutto invisibile nel cielo notturno. Particelle di polvere interstellare tra Peony e la Terra, spiegano gli scienziati, impediscono alla luce di passare e solamente alcuni strumenti che misurano la luce infrarossa, come il telescopio ''Spitzel'' appunto, riescono a superare questa sorta di nebbia interstellare che avvolge vaste zone del centro della Via Lattea. D'altra parte, hanno aggiunto i ricercatori tedeschi, proprio questa polvere impedisca una visione più precisa e questo significa che Peony potrebbe emanare molta più luce rispetto a quella nota e gli scienziati potrebbero semplicemente non riuscire a vederla in tutto il suo splendore.

Guarda la photogallery delle stelle più luminose della Via Lattea

Giganti di luce
Il primato universale di luminosità, per il momento, rimane quello della stella Eta Carinae, che emana una luce 4 milioni di volte più grande di quella del Sole e si trova a 7500 anni luce dalla Terra, nella costellazione della Carena. Pur essendo più luminosa e più vicina a noi di Peony è anch'essa invisibile, letteralmente immersa nella luce brillante della Via Lattea. Di quella parte dell'universo è invece visibile Canopo , stessa costellazione ma in una posizione molto più vicina alla Terra. Si osserva chiaramente in tutto l'emisfero australe e in inverno anche dalla Sicilia e dal Mediterraneo del Sud. Nella nostra volta stellata è seconda solo a Sirio, signora dei cieli notturni non per dimensioni quanto piuttosto per distanza: pur essendo solo 22 volte più luminosa del Sole (contro i 20mila di Canopo) risulta la stella più luminosa del nostro cielo notturno perché dista poco più di 8 anni luce da noi, solo il doppio della strada per la piccola Proxima Centauri che in assoluto è l'astro più vicino al nostro Sole.

Una vita breve con finale spettacolare
Secondo gli astronomi tedeschi che hanno scoperto Peony e misurato per la prima volta la sua grandezza, il gigante azzurro ha un diametro circa 100 volte quello del Sole. Questo significa che, se Peony prendesse il posto del Sole, si estenderebbe nella galassia quasi fino a toccare l'orbita del pianeta Mercurio. Lidia Oskinova, astronoma del gruppo di Potsdam (Germania) che ha realizzato la scoperta, ha definito Peony una ''creatura affascinante'' e ha ricordato che sotto strati di polvere interstellare la galassia potrebbe nascondere stelle ancora più luminose. Eta Carinae e Peony non hanno soltanto un primato da condividere, ma anche lo stesso destino. Le stelle molto grandi consuma rapidamente il loro "carburante" nucleare e la loro vita media è calcolata in un milione di anni. Poca cosa se confrontata a una stella di medie dimensioni come il Sole che ha una vita prevista di circa 10 miliardi di anni (metà dei quali sono già passati). Per Peony, Carinae e le altre gigantesse del cielo, la vita si completa in compenso con un gran finale: quell'esplosione di dimensioni cosmiche che gli scienziati chiamato Supernova.

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-